Sabato 18 ottobre 2014, l’Oratorio “Don Bosco” a Tolmezzo è stato teatro di un concerto incentrato sul canto corale per sole voci virili, che ha messo assieme il Coro Valle del Pelago dalla Provincia di Modena, il Nonet Primorsko da San Dorligo della Valle, in provincia di Trieste, la Corale Fogolâr da Corno di Rosazzo (UD) e, naturalmente, i padroni di casa del Coro Tita Copetti, ambasciatori culturali della città di Tolmezzo, che hanno già in programma, nei prossimi mesi, due trasferte, rispettivamente in casa dei carsolini del Nonet Primorsko (a metà gennaio, nell’ambito di Nativitas) e in Emilia, ospiti, il 25 e 26 luglio, degli amici della Valle del Pelago.
Il concerto, coronato da un buon successo di pubblico, nonostante la concomitanza con altri importanti appuntamenti in zona, è stato aperto proprio dal Tita Copetti che ha eseguito due brani, Restena del vicentino Bepi De Marzi e Belle Rose du Printemps del valdostano Teo Usuelli, dopodiché lo spazio è stato giustamente monopolizzato dagli ospiti esterni, che, partendo dai più lontani modenesi, hanno potuto cimentarsi in sei brani a testa; possiamo ricordare, a titolo di mero esempio, l’Inno alla Valle del Pelago, ovviamente cantato dai portabandiera modenesi diretti da Alberto Manfredini. Quanto ai Triestini del Primorsko, la curiosità maggiore, oltre al loro numero davvero esiguo (sono dieci in tutto), a mio parere si può riscontrare nel fatto che a dirigere dieci uomini ci fosse, peraltro con grande autorità, una donna, la maestra Alessandra Pertot. Infine, la Corale Fogolâr, fondata ben 46 anni or sono dal Parroco di Corno di Rosazzo, Don Rinaldo Piccoli, si caratterizza per unire nel suo repertorio, sotto la direzione di Alessandro Tammelleo, le più tradizionali villotte e gli altrettanto conosciuti brani popolari, con diversi canti sacri, che animano le più importanti cerimonie religiose in paese, mantenendo così saldo l’originario legame fra la corale e la vita parrocchiale di Corno.
E la parte migliore della serata è arrivata come da tradizione in coda al concerto: tutti i cori protagonisti dell’animazione della serata si sono infatti riuniti sul palco e, diretti dalla maestra Pertot, hanno dato vita a una esecuzione del “Signore delle Cime” memorabile per potenza espressa, per espressività messa in scena e per numerosità dell’organico in azione (eravamo un centinaio di coristi, e se mi sbaglio è certamente per difetto).
La serata è poi continuata per coristi e accompagnatori a Caneva, presso la Comunità Piergiorgio, cui si è deciso di devolvere le offerte ricevute, sempre all’insegna del canto, in questo caso con abbondante “contorno gastronomico”.
Ma la giornata in compagnia degli amici di Pievepelago era iniziata presto, con il loro arrivo a Tolmezzo verso le 12, il pranzo con una piccola pattuglia di cantori carnici presso l’Albergo “Al Benvenuto”, dove una parte del gruppo ha pure pernottato (la parte restante è stata alloggiata presso l’Albergo “La Rosa”, sempre a Tolmezzo), e quindi un’interessante visita al Museo della Grande Guerra a Timau.
La mattina seguente, prima di fermarci a pranzo all’Hotel Willy di Gemona, abbiamo effettuato un’interessante visita a Venzone e Gemona, guidati dal filo conduttore del terremoto che, sebbene siano passati molti anni fra un evento e l’altro, accomuna l’Alto Friuli alla zona del Modenese.
Il pranzo gemonese è stata la degna conclusione per una due-giorni che è servita a ribadire come non esista miglior collante della musica corale per popolazioni talvolta divise in passato sugli opposti fronti bellici, come ci ha ricordato la guida del Museo di Timau.
Insomma, grande successo di pubblico ma, come sempre, anche grande esperienza umana con i magnifici incontri offertici da Voci d’Autunno… e ormai si avvicina a grandi passi il Natale e il tradizionale Concerto che andrà in scena, come sempre, il 26 dicembre in Duomo a Tolmezzo.